venerdì 22 maggio 2015

Sanità, Cgil – Cisl- Uil “La regione Lazio calpesta diritti e buona gestione”

“La Regione, mentre formalmente sblocca la
mobilità volontaria dei lavoratori prevista e normata dal contratto di
lavoro, la vincola al nulla osta dell’Azienda cedente che, ovviamente,
sarà molto restia a darlo ai lavoratori efficienti e validi e ben contenta
di ‘concederlo’ a chi non è particolarmente stimato. Il buon senso avrebbe
consigliato di imporre almeno una seria motivazione per rifiutare il nulla
osta ma questo avrebbe limitato la ‘discrezionalità’ impedendo scelte
‘personali’ incontestabili. Non contenti, sempre in violazione del CCNL e
della Legge di stabilità che sblocca, dopo gli anni oscuri di Brunetta,
l’utilizzo di fondi contrattuali, la Direzione regionale della sanità del
Lazio subordina qualsiasi iniziativa alla trattativa su questo argomento alla
sua insindacabile valutazione. Come dire quei soldi che sono dei lavoratori
in forza dei contratti hanno oggi un’ amministratore di garanzia. Per non
parlare del D.G. del San Giovanni che, in violazione degli accordi
sottoscritti a livello regionale e delle indicazioni della Regione di revoca
di un provvedimento, conferma l’assegnazione di incarico ad una persona
miracolosamente arrivata su mobilità, in deroga a qualsiasi regola, dalla Rm
B che sembra essere diventata il bacino della intellighenzia della sanità.
Ovviamente le regole valgono sempre e solo per i lavoratori normali e mai per
alcuni eletti, dirigenti, per i quali il calcio mercato è sempre aperto.
Sono solo alcune delle questioni su cui FP Cgil Cisl FP e Uil FPL chiedono
maggiore rispetto dei lavoratori e ripristino delle regole”. Lo comunicano,
in una nota, Cgil, Cisl e UIl.

Agorà

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