lunedì 3 novembre 2014

PASTICCIO 118/ La Croce Rossa mobilita la base e chiede alla Regione di ritirare il bando

«Chiediamo la revoca senza se e senza ma del bando indetto dalla Regione Lazio perché è pericolosissimo affidare la gestione dell’emergenza sanitaria e del 118 a soggetti profit a responsabilità limitata e soprattutto senza che ci sia stata nessuna comparazione con nessun altro operatore in tutta Europa, ne va di mezzo la salute dei cittadini e di tutti». Questa, in una nota, la posizione dei vertici della Croce Rossa Italiana «dopo il riuscito sit-in di oggi alla sede della regione Lazio a cui hanno partecipato oltre 50 mezzi e quasi 200 persone tra volontari e lavoratori del 118, bloccando per alcuni minuti la Cristoforo Colombo. A supportare la battaglia del comando provinciale di Roma, anche il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca». «La protesta – prosegue la nota – che segue quella del 24 settembre scorso al consiglio regionale del Lazio, è nata in seguito al bando indetto dal presidente di regione Nicola Zingaretti per cedere la gestione del 118 e dell’emergenza sanitaria nel Lazio ad una società Srl beneventana (la Heart Life Srl) nonostante sia ancora in essere, e continuerà ad esserlo fino al 2018, la convenzione tra la stessa regione Lazio e la Croce Rossa Italiana». «La Regione – per la Croce Rossa – deve assolutamente ritirare il bando di gara, perché sulla salute non si può lucrare. Non ci sono garanzie né di qualità né di tutela della professionalità dei lavoratori, oltre al fatto che si distrugge l’apporto fondamentale dei volontari. Noi siamo dalla parte dei cittadini in difesa della loro salute perché siamo noi stessi cittadini. Zingaretti, invece, da che parte sta?».
E Zingaretti replica: «In merito alla protesta della Cri provinciale di Roma contro il bando di affidamento attraverso gara comunitaria di parte dei mezzi e postazioni 118, la Regione Lazio, nel confermare la disponibilità al dialogo mai venuta meno, sottolinea che proprio oggi i Carabinieri del Nas, dopo aver verificato la presenza dei requisiti sulle ambulanze della Cri di Roma, hanno ribadito che dal 1° gennaio 2014 i Comitati provinciali hanno personalità giuridica di natura privata. Quindi la Corte dei Conti nell’adunanza dello scorso 7 ottobre ha sottolineato come la Cri provinciale versi in una situazione negativa dal punto di vista economico per un importo superiore a 36 milioni di euro». «Si conferma così ancora una volta – prosegue la nota – la giustezza dell’indicazione dei tavoli ministeriali (Mef e Salute) di percorrere la strada della gara per l’affidamento del servizio dopo la rescissione della Convenzione operata unilateralmente dalla Cri nel luglio del 2012. La gara non è al massimo ribasso: è affidata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e il capitolato richiede requisiti qualitativi di accesso molto elevati. I livelli occupazionali e il personale attualmente in servizio sono garantiti dalla eventuale aggiudicazione come disposto con molta chiarezza nell’allegato del disciplinare di gara e secondo medesimo contratto stipulato dalla Cri provinciale. Come già ribadito in precedenti occasioni, siamo disponibili all’apertura di un tavolo tecnico di confronto, ma nella massima trasparenza e nel rispetto delle regole da cui non intendiamo derogare ne operare forzature».
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Relazione sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria 
dell’Associazione Croce Rossa Italiana (C.R.I.) per l’esercizio 2013


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