lunedì 21 ottobre 2013

Sanità: vertice con Lorenzin su crisi Fatebenefratelli Nuova riunione il 24; Regione, escludere licenziamenti


ROMA
(ANSA) - ROMA, 21 OTT - Ha preso il via con un vertice al Ministero della Salute il percorso per scongiurare il nuovo piano industriale di crisi dell'Ospedale Fatebenefratelli - Isola Tiberina di Roma, un atto approvato giorni fa dal Cda della struttura a fronte di gravi problemi di bilancio e che prevede la chiusura di tre servizi (tra cui la dialisi), il ridimensionamento di altri quattro e soprattutto 170 esuberi di personale. All'incontro erano presenti il ministro Beatrice Lorenzin, il vicedirettore operativo dell'ospedale fra Giampietro Luzzato, il dg Carlo Maria Cellucci, il capo della cabina di regia regionale della sanità Alessio D'Amato e il dg dell'Asl Roma A Camillo Riccioni. La Regione Lazio, si è appreso al termine dell'incontro, si é resa disponibile a ricevere il Piano industriale dell'ospedale, e a iniziare a discuterlo nei dettagli già giovedì 24 alle 14. "E' stata una disamina della questione molto approfondita - ha spiegato D'Amato al termine - la discussione continuerà giovedì pomeriggio in Regione per capire le soluzioni che potranno essere apportate. Noi abbiamo ribadito che in questa fase di approfondimento bisogna togliere dal campo la questione dei licenziamenti. Vediamo bene prima i numeri - ha aggiunto - e poi l'azienda deciderà di conseguenza: adesso é prematuro parlare di esuberi. E' stato comunque un incontro molto positivo - ha concluso D'Amato - c'é stata sinergia istituzionale. Il Fbf è una struttura importante che da 500 anni é in questa cittá, ed era giusto che ci fosse una attenzione particolare". "L'incontro - ha commentato poi fra Luzzato - credo sia andato nella linea di cui avevamo bisogno: far prendere coscienza al ministero di quello che avevamo giá comunicato alla stampa, alla cittadinanza e alla Regione sulle difficoltà dell'ospedale. Nell'incontro di giovedí in Regione cominceremo a discutere il piano strategico dell'ospedale. Speriamo che le cose si mettano al meglio e quindi aspettiamo. Se sono ottimista? Io cerco di esserlo - ha concluso il religioso - perché mi preoccupa la situazione dei pazienti, degli utenti che devono venire in questo ospedale e i posti di lavoro dei nostri collaboratori". (ANSA).

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