domenica 30 dicembre 2012

Gianni Nigro Funzione Pubblica Cgil di Roma e Lazio - << la Croce Rossa abbandona il servizio in convenzione. Spero che non ci sia una terza possibilità, perché questa volta ci sono state delle irregolarità >>.

E' finita con un esposto la gestione del servizio di ambulanze nella provincia di Frosinone (oltre che di 
Roma, Latina e Viterbo) da parte della Croce Rossa Italiana.
«È la seconda volta in un anno e mezzo - spiega Gianni Nigro della Funzione Pubblica Cgil di Roma e Lazio - che la Croce Rossa abbandona il servizio in convenzione. Spero che non ci sia una terza possibilità, perché questa volta ci sono state delle irregolarità». 

Nell'esposto preparato dal sindacato e inviato anche alla Corte dei conti e al commissario ad acta Enrico Bondi sono elencate una serie di presunte violazioni del contratto stipulato con la Regione. «Primo tra tutti il divieto, non rispettato, di subappaltare il servizio avuto in gestione dall'Ares 118. La Cri ha attivato una procedura - si legge nel documento inviato anche alla Guardia di Finanza e ai Carabinieri - al massimo ribasso indicando un importo di 159.360 euro al mese per gli infermieri».

Il secondo punto individuato dalla FP Cgil nell'esposto è quello relativo ai 91 autisti precari che per sette anni hanno lavorato con l'Ares 118. Nel protocollo d'intesa la Croce Rossa si impegnava a stabilizzarli. Una promessa che sarebbe venuta meno con «l'allontanamento di almeno 50 lavoratori».

«Emblematico è quanto accaduto a Frosinone dove è stata aperta una selezione per le postazioni di Ceprano, Cassino e Atina, finanziata con 1 milione e 620 mila euro dalla Regione. Per partecipare, però, bisognava aver sostenuto il corso di formazione PSTI (Pronto Soccorso Trasporto Infermi) - spiega la Cgil - titolo in possesso esclusivo dei volontari Cri, ma non di tutti quegli autisti che negli ultimi anni avevano lavorato per l'emergenza 118». La CGIL aveva ottenuto in extremis «che anche chi fosse in possesso di titoli equipollenti potesse partecipare ma visto che non era stata prevista contemporaneamente una riapertura dei termini del bando contestato sono piovuti i ricorsi dei partecipanti illegittimamente esclusi».

«Adesso la soluzione più economica e razionale - spiega Nigro - sarebbe l'affidamento diretto all'Ares 118, ma c'è il blocco delle assunzioni. Ora speriamo che il nuovo bando affidi il servizio di ambulanze a un solo soggetto privato».

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