martedì 27 ottobre 2015

PA, SINDACATI: "AL VIA MOBILITAZIONE LAVORATORI, PRONTI A SCIOPERO GENERALE"

(OMNIROMA) Roma, 27 OTT - “Un contratto vero per i lavoratori e per
cambiare i servizi ai cittadini”. Così in una nota Rossana Dettori,
Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco, segretari generali di
Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, "lanciano la campagna per il
rinnovo dei contratti del pubblico impiego".
“Il Governo la smetta con le provocazioni e apra il tavolo. Fare un nuovo
contratto vuol dire investire nelle professionalità, nell’innovazione
organizzativa, nella qualità dei servizi - proseguono - Per i lavoratori
pubblici chiediamo un rinnovo dignitoso, che dopo 6 anni di paralisi
totale, per noi significa 150 euro di aumento medio con produttività e
riconoscimento professionale, altro che l’equivalente di una mancia come
vorrebbe il Governo. Chiediamo contratti per rimettere in moto servizi
alle famiglie e alle imprese, accrescendo la pa rtecipazione, e
rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con
questa legge di stabilità si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti
che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà
andare allosciopero generale, noi siamo pronti”.
“Sei anni di sottrazione di risorse spacciata per razionalizzazione della
spesa e di mancati investimenti nella qualità del lavoro pubblico sono più
che abbastanza. I servizi pubblici continuano a deteriorarsi quando invece
dovrebbero dare una spinta decisiva alla ripresa economica e offrire
risposte valide contro la marea montante del malcontento sociale -
aggiungono - E il Governo che fa? Ancora una volta scarica costi e
responsabilità sui lavoratori pubblici, mettendo sul piatto una proposta
di contratto che non merita questo nome. Evidentemente considera la
contrattazione come un’attività residuale nella quale non vale la pena
investire. E che è meglio confinare su un terreno sempre più ristretto per
gestire sempre più materie a colpi di leggi e decreti”.
“Noi diciamo invece che liberare la contrattazione è l’unico modo per
produrre innovazione vera, partecipata dai lavoratori pubblici, e
riportare la Pa in linea con le esigenze reali del Paese. Per questo
metteremo in campo anche lo sciopero, se dalla politica non verranno
risposte" concludono i sindacati. "E prima faremo una
mobilitazione forte e capillare sia a livello nazionale che territoriale,
cercheremo il confronto con la società civile, punteremo a creare alleanze
sociali partendo dai bisogni delle persone - chiosano - Perché non si
tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni adeguate ed
esigibilità dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione delle pro
fessionalità e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica
sostenibile negli assetti,trasparente nell'uso delle risorse, ed efficace
nel dare risposte alle comunità”.

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