venerdì 23 gennaio 2015

"Sono Mario, da 36 ore in attesa in barella". Pronto Soccorso, la rivolta al San Camillo

(affaritaliani) La Cgil denuncia il degrado della sanità con un flash mob di fronte l'ospedale simbolo. e polemizza col presidente Zingaretti: "Siamo convinti che una corretta organizzazione del servizio può migliorare la situazione". Protesta Cimo: "Esclusi i medici dal confronto in Regione"

"Sono un'ambulanza utilizzata per il soccorso 118. Ho 200mila km di duro lavoro e 5 anni di vecchiaia. Aspetto di andare in pensione ma ancora non vengo sostituita". E poi: "Chiara: infermiera del Pronto soccorso, assegnata all'assistenza di pazienti con 'codice rosso', precaria da almeno 15 anni. Nessuna certezza di assunzione, senza futuro". "Antonio: autista di ambulanza (servizio 118), costretto al lavoro guidando per 16 ore consecutive". E infine una barella con un manichino e la scritta: "Sono Mario, cardiopatico con problemi respiratori e sono sulla barella da 36 ore in attesa del posto letto".
Questi i cartelli del flash mob "#ProntoSoccorsoKo" degli operatori sanitari organizzato dalla Cgil. "Si tratta di una manifestazione di carattere nazionale perché vogliamo accendere i riflettori sul grave sovraffollamento del Pronto soccorso al livello nazionale. Abbiamo preso come riferimento il San Camillo-Forlanini perché è uno dei Pronto soccorso piu' grandi Roma e del Lazio. Ogni volta che ci sono picchi influenzali o cambiamenti di stagione ritorniamo al solito problema. E' il momento di dire basta - ha detto Massimiliano De Luca, coordinato Rsu del San Camillo - perché la cittadinanza ha il diritto di essere assistita in modo adeguato ma anche il personale non puo' lavorare in queste condizioni, con continui doppi turni e tensione. Per il segretario generale della Cgil Fp Roma e Lazio, Natale Di Cola, "Continua l'emergenza. In questa iniziativa nazionale a Roma mettiamo in evidenza le criticità del settore e nell'incontro in Regione presenteremo le nostre proposte. Viviamo una situazione di grande difficoltà dovuta ai tagli del governo nazionale e ai limiti sulle assunzioni ma siamo convinti che una corretta organizzazione del servizio puo' migliorare la situazione".
“Escludere i medici dal confronto sul caos dei Pronto Soccorso nel Lazio è inammissibile e incomprensibile. Non staremo fermi a guardare, ma faremo sentire la nostra voce, per il rispetto dei medici e dei cittadini che continuano a subire le conseguenze di questa situazione vergognosa”. Così il Segretario Regionale Cimo Lazio, Giuseppe Lavra, commenta in una nota "la convocazione da parte della Regione delle tre sigle confederali, il 23 gennaio, per discutere possibili soluzioni alla drammatica situazione in cui da tempo versano i Pronto Soccorso del Lazio, escludendo però i medici".
“Non capiamo davvero perché il presidente Nicola Zingaretti continui a escluderci e a ignorare le nostre proposte – prosegue Lavra – con questo atteggiamento si rifiutano consigli e soluzioni di chi conosce bene quelle realtà, vivendoci tutti i giorni, e di chi saprebbe come risolvere aspetti organizzativi e problemi di ordine clinico. Noi agiamo nell’interesse di tutti per il buon funzionamento del Servizio sanitario regionale e non abbiamo neanche il diritto di essere ascoltati. Facendo così, il Governatore non ci intimidisce, ma ci spinge, anzi, a svolgere con sempre maggiore impegno il nostro compito istituzionale nella sua pienezza”.
Cimo Lazio, conclude Lavra, oltre a denunciare il comportamento di Zingaretti che “mette in discussione la professionalità della categoria e i principi del confronto e della democrazia, proclama lo stato d’agitazione e preannuncia ulteriori iniziative di protesta civile a tutela dei medici che si sentono offesi dal suo atteggiamento”.

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Fino a 17 ore di lavoro consecutive, anche notturne, alle prese con pazienti esasperati da ore di fila o in attesa per giorni su una barella prima di esser ricoverati. Da Nord a Sud Italia i problemi dei Pronto Soccorso sono gli stessi e non accennano a diminuire. Lo denuncia il personale sanitario, che oggi ha organizzato flash mob di protesta in vari Pronto soccorso italiani. 

"Abbiamo turni spesso raddoppiati da 7 a 14 ore o, se notturni, anche fino a 17 ore, perché quando ci sono periodi di sovraffollamento, alla necessità di più personale si supplisce solo con straordinari", racconta Domenico Papalia infermiere del Pronto Soccorso del San Camillo, tra i partecipanti del flash mob organizzato oggi dalla Fp-Cgil nell'ambito dell'iniziativa #ProntoSoccorsoKo. "Possono arrivare codici rossi anche dopo 15 ore di lavoro e, in quel caso, non è detto che si riesca ad assistere il paziente nel migliore dei modi". Il risultato è una situazione di stress che arriva fino all'aggressione fisica.

 

"Pochi giorni fa, mentre una collega stava dando informazioni, la porta del box si è aperta e una paziente esasperata dalla lunga attesa, l'ha aggredita con un pugno sul sopracciglio", ricorda Cristian Vender, infermiere. Stress che non risparmia autisti e barellieri delle ambulanze, che si trovano "a fare doppi turni con tutte le difficoltà che richiede mantenere un'attenta concentrazione per riuscire a guidare e assistere pazienti in pericolo di vita", racconta Sergio Bussone dipendente Ares 118. Uno dei problemi più annosi dell'area del trasporto di emergenza però è il blocco delle ambulanze, che nel Lazio, aggiunge, "ha accumulato nel 2014 ben 130.000 ore di fermo mezzi, in pratica un'ambulanza ferma per 20 anni consecutivi con personale pagato". Spesso infatti le barelle vengono utilizzate per 'ricoverare' i pazienti che non trovano posto in reparto, e il mezzo non può ripartire". "Servirebbero più posti letto, specie in periodi di picchi influenzali", commenta Andrea Fidanza, coordinatore Medicina Emergenza-Urgenza del San Camillo. Un problema che non riguarda solo un singolo ospedale, visto che in Italia, ricorda la Fp-Cgil, i posti letto sono passati in 12 anni da 4,7 ogni mille abitanti a 3,4, contro una media Ocse del 4,8. (ANSA).

(romacapitalenews)Di Rossella Russo  Flash mob all’ospedale San Camillo. Questa mattina, un gruppo di dipendenti del nosocomio, in risposta all’invito della Cgil, ha organizzato una protesta contro le pessime condizioni in cui si trovano costretti a lavorare, fra contratti precari e mezzi inadeguati. Al grido #Prontosoccorsoko, gli operatori sanitari hanno esposto cartelli con le scritte: “Sono un’ambulanza utilizzata per il soccorso 118. Ho 200mila km di duro lavoro e 5 anni di vecchiaia. Aspetto di andare in pensione ma ancora non vengo sostituita”; “Chiara: infermiera del Pronto soccorso, assegnata all’assistenza di pazienti con ‘codice rosso’, precaria da almeno 15 anni. Nessuna certezza di assunzione, senza futuro”; “Antonio: autista di ambulanza (servizio 118), costretto al lavoro guidando per 16 ore consecutive”; e ancora una barella con un manichino e la scritta “Sono Mario, cardiopatico con problemi respiratori e sono sulla barella da 36 ore in attesa del posto letto”.
“Si tratta di una manifestazione di carattere nazionale perche’ vogliamo accendere i riflettori sul grave sovraffollamento del Pronto soccorso al livello nazionale. Abbiamo preso come riferimento il San Camillo-Forlanini perche’ e’ uno dei Pronto soccorso piu’ grandi Roma e del Lazio. Ogni volta che ci sono picchi influenzali o cambiamenti di stagione ritorniamo al solito problema. E’ il momento di dire basta – ha detto Massimiliano De Luca, coordinato Rsu del San Camillo – perche’ la cittadinanza ha il diritto di essere assistita in modo adeguato ma anche il personale non puo’ lavorare in queste condizioni, con continui doppi turni e tensione”.
Per il segretario generale della Cgil Fp Roma e Lazio, Natale Di Cola, “continua l’emergenza. Oggi in questa iniziativa nazionale a Roma mettiamo in evidenza le criticita’ del settore e questo pomeriggio nell’incontro in Regione presenteremo le nostre proposte. Viviamo una situazione di grande difficolta’ dovuta ai tagli del governo nazionale e ai limiti sulle assunzioni ma siamo convinti che una corretta organizzazione del servizio puo’ migliorare la situazione”.













































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