mercoledì 28 gennaio 2015

Regione Lazio, confronto sugli atti aziendali....

Care compagne e cari compagni, 

la riunione di ieri in Regione costituiva un primo momento di confronto sugli atti aziendali prima della loro definitiva approvazione in attuazione dell’accordo del 14 novembre 2014.
Siamo stati informati sull’iter in corso per la valutazione degli atti aziendali e dei piani strategici che avverrà, possibilmente, entro il mese di febbraio da parte della specifica commissione costituita in regione che ad oggi non ha cominciato l’analisi dei documenti inviati.
A margine del percorso già definito verranno analizzati gli atti relativi alle Aziende Ospedaliero/Universitarie che, in attuazione della normativa seguono un diverso iter in quando necessitano prima della definizione del protocollo e, conseguentemente, dell’ atto aziendale.
Il Direttore della Direzione Regionale Dott.sa Degrassi, componente della commissione, ha esplicitato gli aspetti che saranno oggetto di particolare attenzione : numero di UOC previste, potenziamento servizi territorio, Dipartimento delle professioni, coerenza con linee guida e con riassetto della rete e programmi operativi.
Alla fine dell’analisi da parte della commissione verranno formulate osservazioni/integrazioni che dovranno essere recepite per l’atto di approvazione e il conseguente Decreto.
Noi abbiamo già evidenziato alcune criticità costanti negli atti aziendali prima tra tutte il fatto che nessuno abbia fatto ipotesi di previsione del fabbisogno quali quantitativo del personale anche in presenza di nuove attivazioni di servizi.
Non può sfuggire che tale mancanza rischia di rendere assolutamente irrealizzabile qualsiasi ipotesi di ridisegno dell’offerta dei servizi.
Un ulteriore  elemento che caratterizza gli atti aziendali è una sovra abbondanza di strutture operative organizzative che denuncia una grande difficoltà alla semplificazione dei modelli di organizzazione.
Per quanto attiene, in particolare,  le province la rigidità del parametro di costituzione delle UOC tra ospedale e territorio il primo legato ai P.L. e il secondo alla popolazione tradisce una piena valorizzazione del territorio anche perché nessun direttore ha optato per utilizzare quei margini di flessibilità che pure le linee di indirizzo avrebbero concesso.
Altro elemento che abbiamo segnalato è l’incoerenza delle strutture identificate con la rete laboratori e trasfusionale e, riferita a quest’ultima, la criticità di reale utilizzo in assenza di un piano adeguato di collegamento al trasporto sicuro.
Totalmente assente la definizione di funzionigramma che viene sostituita, in quasi tutti i piani, con una pedissequa descrizione dell’organigramma.
Infine, cosa che per noi rappresenta la priorità assoluta, abbiamo denunciato una sfrenata fantasia nella realizzazione dei dipartimenti delle professioni che vanno dalla costituzione solo di UOC infermieristica, in palese violazione della 251, al proliferare di UOC anche per professioni scarsamente presenti in azienda.
Vale ricordare che la deroga prevista per il dipartimento delle professioni si riferiva sostanzialmente ai parametri di individuazione delle strutture e non al fatto che le stesse non entrassero nel numero complessivo di quelle aziendali.
Inoltre, tra le fantasiose soluzioni adottate,  si registra uno spacchettamento tra risorse ospedaliere ( di presidio) e territoriali che rende, nei fatti, ingestibile una gestione corretta delle risorse umane e rischia di riproporre gli svantaggi della gestione affidata ai singoli dirigenti medici.
Gli altri argomenti oggetti della riunione di ieri sono stati:
Dirigenza professioni sanitarie: il giorno 15 marzo si chiude la procedura di mobilità per le professioni infermieristiche con conseguente definizione dei relativi eventuali vincitori. La regione, nel ribadire i tempi, ha accolto il suggerimento di far uscire i risultati delle aziende tutti lo stesso giorno per eliminare le storture provocate da persone che hanno presentato domanda di mobilità in tutte le aziende. Finito questo inutile passaggio si potrà indire i concorsi per tutte le professioni in attuazione dell’accordo. Il dilagare dei tempi di realizzazione del percorso, decisamente negativi, non potranno inficiare il percorso stesso.

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