lunedì 1 dicembre 2014

SCIOPERO GENERALE

le lavoratrici e i lavoratori del Pubblico Impiego e dei Servizi

aderiscono allo Sciopero Generale Nazionale del 12 dicembre, per l'intera
giornata

partecipano alla Giornata di Protesta insieme a tutto il mondo del lavoro



La Segreteria della Funzione Pubblica Cgil di Roma e del Lazio ha rivolto
il seguente appello ai delegati e agli iscritti.

"Gli ultimi incontri avuti con il Governo e con la ministra Madia non
hanno introdotto ad oggi elementi di novità, ma al contrario hanno
confermato il quadro che si era delineato nel momento in cui il Direttivo
Nazionale della CGIL ha dato il mandato alla Segreteria confederale di
proclamare lo sciopero generale,  stabilito e successivamente  spostato al
12 dicembre insieme alla UIL.

Il Governo infatti ha deciso che anche nel 2015 non ci sarà il rinnovo dei
contratti, ed ha semplicemente auspicato che si possa rinnovarli nel 2016,
ma perfino tale auspicio è condizionato dalla ripresa economica.

Per la CGIL la ripresa economica non è alle porte anzi, come purtroppo
avevamo previsto siamo nella parte più virulenta della crisi, ciò è
confermato dal numero di ore di cassa integrazione, dal numero di crisi
aziendali e dai livelli di disoccupazione.

La legge di stabilità è insufficiente in alcuni punti e sbagliata in
altri, nello specifico recepisce in modo indiscriminato le ragioni della
Confindustria e continua a tagliare su Regione ed enti locali con
conseguenze dirette sui servizi ai cittadini.

Gli interventi normativi che dovevano riformare le istituzioni rischiano
invece di peggiorare i servizi e produrre esuberi come sta succedendo,
solo per fare alcuni esempi, con le province e le camere di commercio, gli
uffici territoriali dello Stato.

Tutti questi motivi rafforzano le ragioni dello sciopero.

Per quanto  riguarda noi ed il nostro agire quotidiano nelle vertenze
unitarie che abbiamo  in piedi, dobbiamo avere la capacità di far vivere
al massimo l'unitarietà, ricercare ciò che ci unisce dal basso.

Le manifestazione del 25 ottobre e dell'8 novembre hanno avuto il merito
di riportare al centro del dibattito politico il lavoro, la sua dignità,
attraverso l'idea che dalla crisi si  esce se aumenta l'occupazione.

La nostra rivendicazione, anche come strada per uscire dalla crisi è la
possibilità di avere un lavoro dignitoso (non quello sottoposto al ricatto
del datore di lavoro che può demansionare, licenziare senza giusta causa e
controllare attraverso la video sorveglianza).

E' del tutto evidente infatti che l'aumento della disoccupazione, della
cassa integrazione e i mancati rinnovi dei contratti impoveriscono il ceto
medio divaricando maggiormente la forbice della distribuzione della
ricchezza del paese.

La proclamazione dello Sciopero Generale è l'atto di coerenza della nostra
organizzazione per dare voce a chi lavora, per ridare speranza e
prospettiva a chi quotidianamente deve affrontare le crescenti difficoltà,
per cambiare la politica economica del Governo.

Per una buona riuscita delle mobilitazioni diventa dunque per noi
indispensabile, il massimo coinvolgimento  delle lavoratrici ed i
lavoratori per spiegare le ragioni dello sciopero e mantenere aperto il
canale di ascolto che da sempre ha caratterizzato la nostra organizzazione.

Il coinvolgimento, soprattutto in questa fase, non deve essere lasciato al
caso e per questo motivo vi chiediamo intensificare le iniziative e
aumentare il livello di coordinamento con la struttura regionale.

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