martedì 31 dicembre 2013

Le verità nascoste (dietro i numeri)

Diciassette miliardi, undici miliardi, 20 miliardi. 
E poi 250 euro al mese, 10,6% rispetto al Pil e altro ancora.

Come nella numerologia, puo' esistere una possibile relazione "mistica", tra i numeri e l'azione del Governo (o del Ministro D'Alia) sul lavoro pubblico?
Proviamo ad esplorare le probabilità di questo nesso.
17 Miliardi di euro è la cifra che al 2014 lo Stato avrà risparmiato per effetto del blocco dei rinnovi contrattuali e del turn-over: un paio di "sostanziose" leggi di stabilità finanziate esclusivamente con i mancati aumenti delle retribuzioni e con la perdita di occupazione "pubblica".
11 miliardi di euro è la diminuzione già avvenuta dal 2010 al 2014 sul capitolo di spesa riguardante le retribuzioni dei dipendenti della P.A., mentre la spesa pubblica complessiva, nello stesso periodo è aumentata di più di 20 miliardi di euro.
250 euro al mese è il danno economico (irreversibile ai fini pensionistici) che si è già prodotto nella vita lavorativa di ciascun dipendente.
10,6% rispetto al Pil, infine, è la spesa per redditi da lavoro dipendente nel pubblico impiego (la media europea è 10,7 %, quella francese è 13,2%, mentre quella del "liberista" Regno Unito è il 10,8%).
Se vi fosse quella relazione "mistica" che la divinazione numerologica lega ai comportamenti "umani", avremmo dovuto leggere dal Ministro D'Alia affermazioni ben diverse da quella che, matematicamente sconnessa, rimanda al 2015  il ripristino degli aumenti contrattuali (aggiungendo addirittura la frase: "se le condizioni del Paese lo permetteranno").
E se  ci fosse una relazione (pur anche non mistica, semplicemente terrena) fra gli annunci del Governo e la realtà dei fatti, avremmo dovuto sentire dicharazioni nette su almenon altri due fatti:
- La spesa pubblica è fuori controllo NON certamente a causa delle risorse destinate alle retribuzioni delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici (magari in una botta di sincerità, qualcuno, che so, Monti o Tremonti, avrebbe potuto aggiungere che avevamo ragione noi a manifestare contro la politica dei tagli lineari al sistema dei servizi, non solo dannosa per i cittadini, ma anche inutile per la tenuta dei conti pubblici).
- La spesa per retribuzioni pubbliche in Italia è assolutamente in linea con quella dei nostri maggiori "competitor" europei, anzi, come per il rapporto cittadini/lavoratori pubblici, siamo ormai nel gruppo dei piu' "virtuosi".
Dobbiamo rassegnarci, quindi, al fatto che l'azione del Governo non ha non solo nessuna relazione "mistica" con la numerologia (laica o divina che sia), ma che non c'è più nessun nesso nemmeno fra le parole annunci ed azioni e la parola "verita'". Anche la legge di stabilità approvata oggi conferma drammaticamente questa sconnessione.
Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil PA, hanno già annunciato, replicando al Ministro della Funzione Pubblica, che al contrario di quanto lui va dichiarando, è il 2014 l'anno nel quale va ripresa la contrattazione; l'anno nel quale vanno rinnovati i contratti, sia per la parte normative sia per quella economica. 
E per sostanziare ciò, per dare gambe alle dichiarazioni, abbiamo già deciso che a  partire dal prossimo mese di Gennaio presenteremo le nostre piattaforme contrattuali, non prima, però (a proposito dei leziosi richiami alla pratica "democratica" che qualche giovane esponente dell'avanguardia politica di questi giorni avanza nei confronti del sindacato) di averle sottoposte ad una capilare consultazione fra le lavoratrici e i lavoratori alle quali quelle piattaforme si rivolgono.
Riprendere a contrattare, dopo anni di ubriacatura liberista e di attacco forsennato al lavoro pubblico è ciò che deve essere fatto. Ed è cio' che imporremo al Governo. Perché dietro quei numeri (11, 17 e 20) non si nasconde la speranza di un terno secco, di una risolutiva giocata scacciacrisi, ma tutta la crudezza di una condizione materiale che deve essere riconosciuta da tutti come insopportabile (finanche per un solo anno ancora).

Rossana Dettori Segretaria Generale Fp Cgil

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