giovedì 27 dicembre 2012

118, la convenzione con la Cri finisce sul tavolo delle fiamme gialle


Lo fa sapere il Partito democratico che chiede l'intervento del prefetto. L’accordo è dello scorso agosto ma in questi pochi mesi è successo di tutto

La convenzione regionale con la Cri finisce sul tavolo di carabinieri e Guardia di finanza. Lo fa sapere il Partito democratico che chiede l'intervento del prefetto. “Doveva essere un toccasana per il servizio d’emergenza del 118, ma si è trasformato in un pasticcio da Corte dei Conti. E non poteva essere diversamente vista la assoluta leggerezza e spregiudicatezza con cui la Croce rossa Italiana ha dato applicazione ad un contratto da 20 milioni di euro”, afferma Riccardo Agostini membro direzione romana Pd.

L’accordo è dello scorso agosto ma in questi pochi mesi è successo di tutto. Dall'intervento di società interinali, all'affidamento del personale ad una società lombarda. “Nelle province di Frosinone e Latina – continua l’esponente democratico – si è andati anche oltre lasciando a casa gli autisti abilitati, circa 50, e assumendone altri. Tutto questo per risparmiare sul lavoro. Più che una convenzione atta a garantire ai cittadini un servizio d’emergenza sicuro ed efficiente, l’accordo si è tramutato in una occasione di guadagno per imprese sconosciute, il cui coinvolgimento era espressamente vietato. Tutta la storia del pasticcio Cri è stata riassunta nell’esposto presentato dalla Cgil. Ora è forte il rischio che salti tutto e che le 44 postazioni del 118 garantite dalla Croce rossa restino vuote. Credo che il Prefetto debba intervenire prima che si crei il collasso del sistema d’emergenza, altro frutto avvelenato della Giunta Polverini”.

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“Intervenga il prefetto sulla convenzione tra Ares 118 e Cri”

“La convenzione regionale con la Cri finisce sul tavolo di Carabinieri e Guardia di finanza. Doveva essere un toccasana per il servizio d’emergenza del 118, ma si e’ trasformato in un pasticcio da Corte dei Conti. E non poteva essere diversamente vista la assoluta leggerezza e spregiudicatezza con cui la Croce Rossa Italiana ha dato applicazione ad un contratto da 20 milioni di euro”. Lo afferma Riccardo Agostini, membro della direzione romana del Pd, che chiede l’intervento del prefetto: “Credo che il prefetto debba intervenire – afferma in una nota – prima che si crei il collasso del sistema d’emergenza, altro frutto avvelenato della Giunta Polverini”. “L’accordo e’ dello scorso agosto – ricorda Agostini – ma in questi pochi mesi e’ successo di tutto. Dall’intervento di societa’ interinali, all’affidamento del personale ad una societa’ lombarda, all’assunzione di infermieri con il contratto degli operatori sanitari. Nelle province di Frosinone e Latina si e’ andati anche oltre lasciando a casa gli autisti abilitati, circa 50, e assumendone altri. Tutto questo per risparmiare sul lavoro. Piu’ che una convenzione atta a garantire ai cittadini un servizio d’emergenza sicuro ed efficiente, l’accordo si e’ tramutato in una occasione di guadagno per imprese sconosciute, il cui coinvolgimento era espressamente vietato”. “Tutta la storia del pasticcio Cri e’ stata riassunta nell’esposto presentato dalla Cgil – continua l’esponente del Pd – Ora e’ forte il rischio che salti tutto e che le 44 postazioni del 118 garantite dalla Croce Rossa restino vuote”.

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